giovedì 15 febbraio 2007

Creatività e dintorni 34 -Una nota di Allevi

Da una bella intervista al pianista Giovanni Allevi, raccolta da Cristina Tagliabue nel numero odierno di Nova (in edicola):


E tuttavia, io non ho ricette. Posso soltanto dire che per cambiare qualcosa è necessario uno studio matto e disperatissimo di ciò che è stato. L'evoluzione e il significato si trovano soltanto guardando indietro.

2 commenti:

Roberta Collina ha detto...

Forse il nostro delirio di onnipotenza ci porta a credere di essere nati "già fatti". Se pensassimo all'umanità come all'evoluzione di un unico organismo vivente forse riusciremmo a renderci conto che da qualcosa discendiamo e che qualcosa è la storia che a piccoli passi si costruisce ogni giorno.
Per essere creativi non occorre essere rivoluzionari dimentichi di ciò che è stato!

marco fossati ha detto...

Indegnamente parafrasando una canzone di Gaber: "la creatività non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la creatività non è uno spazio libero creatività è partecipazione". Partecipazione è conoscere quello che gli altri hanno fatto prima di noi ed è stare con gli altri, condividerne i pensieri... essere partecipi per essere creativi (in seguito)...