venerdì 24 luglio 2009

Et cetera -Quattro estivi sassolini del copysauro

1. Cari "non convenzionali" andate a leggere cosa scrivevano H. Luck Gossage e Bill Bernbach negli anni '50 e '60 così, almeno, la smettete di credervi primi e assoluti depositari del presunto nuovo Verbo "non convenzionale". Non l'avete inventato voi.

2. Non c'è più bisogno dei creativi pubblicitari perché le idee possono venire a tutti. Bah. Forse un'idea può venire a chiunque. Ma deve essere buona e ci vuole molto molto molto mestiere (oggi più che mai) per metterla a frutto.

3. La pubblicità non funziona più perché è monodirezionale. Oggi ciò che vale e serve è la capacità di costuire relazioni tra brand e persone. Ma secondo voi una buona pubblicità non può essere l'inizio di una relazione basata sulla fiducia, sullo scambio, sulle emozioni?

4. Ambient, virale, guerrilla et similia... quante di queste azioni è "campagnabile", "replicabile" su scala quantitativamente significativa, economicamente accettabile per un'azienda? Quanti di questi gesti creativi la gente ricorda? Quanti hanno avuto efficacia? E' ancora roba da nicchia, da bloggers autoriferiti, magari da pubblicare su Ads of The World... o c'è di più?

3 commenti:

Copriwater ha detto...

Si inizia a parlare di "buddy brand". Un'idea vincente, al passo coi tempi credo. Un esempio di marchio-confidenziale è la ERG. Hai visto la campagna "Noi della Erg ci mettiamo la faccia"?
Semplice, senza pretese. Ma secondo me ha funzionato per quello che la ERG voleva comunicare.

Tu che ne pensi?

marco fossati ha detto...

non conoscevo la definizione di "buddy brand" (le definizioni e le mode e i trend nel branding si sprecano, difficile starci dietro)... la campagna erg l'ho vista a suo tempo... strategicamente non mi sembra innovativa (come l'esecuzione) e francamente non so se ciò che erg voleva comunicare è quello che la gente ha poi acquisito.

Copriwater ha detto...

No, sicuramente non è stata una campagna innovativa e pure l'esecuzione, anche quella era senza pretese. Però l'idea di "dar voce" ai dipendenti, quel senso di confidenzialità che in qualche modo trasmette (o almeno punta a farlo) fiducia... quello secondo me è da considerarsi quanto meno un punto di partenza verso qualcosa. Non so... è solo un'idea la mia.

Valentina
www.pennamontata.com