La particolarità di Chaplin è questa: nonostante i suoi capelli bianchi, ha conservato uno “sguardo di bambino” e la capacità di considerare al primo livello il minimo avvenimento. Di qui la sua libertà nei confronti dello “sguardo moralizzatore” (gli “occhi della morale” o gli “occhi del censore”) e la sua capacità di vedere sotto un aspetto comico cose di fronte alle quali altri rabbrividiscono.
Questa capacità è chiamata in un uomo adulto, “infantilismo”.
Sergej M. Ejzenstejn
Charlie Chaplin, Sergej M. Ejzenstejn, a cura di Sergio Pomati, SE.
Da TuttoLibri de La Stampa, 12 febbraio 2005.
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