Se avete avuto esperienza di meeting creativi, brainstorming et similia, dove l’obiettivo principale è produrre quantità di nuove idee, senz’altro vi sarete imbattuti in svariati idea killers.
Più subdoli di una pianta carnivora, più letali della peste nera, gli idea killers si presentano sotto forma di frasi buttate lì con non curanza, con bovina tranquillità, a volte con sottilissimo, insospettabile compiacimento.
Studi hanno dimostrato che le persone coinvolte nelle riunioni (creative) possono passare anche il 70% del tempo a cassare le idee degli altri*. Altre volte, invece, l’idea killer è già presente nel nostro cervello e agisce subito da filtro, censurando ab origine le idee. In questo caso, spesso non ne siamo consapevoli.
L’effetto dell’idea killer è l’inceppamento se non addirittura la paralisi del processo inventivo. La favorevole predisposizione psicologica verso l’apertura, la fluidità, il ping-pong mentale subisce un colpo durissimo.
Raramente le idee nascono perfette. Ma abbisognano di ascolto, attenzione e soprattutto di una chance per migliorare.
Mario Pricken suggerisce queste tattiche contro gli idea killers.
Trasformare le frasi killer in spunti costruttivi
Per es.: menzionare subito un paio di aspetti positivi dell’idea presentata, in modo tale che un’eventuale critica possa diventare migliorativa.
Bloccare sul nascere le frasi killer
Introdurre la propria idea dicendo per es.: la cosa più pazza che mi viene in mente è…in questo modo la critica rimbalza.
Ridicolizzare gli idea killers
Ogni azienda ha un proprio frasario cimiteriale, che va individuato e sbeffeggiato.
E' un primo passo.
Rif.
*Creative advertising, Mario Pricken, Thames & Hudson
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