Ho incontrato Franco Turcati nel suo studio di via Po, nel centro di Torino. Ci sono andato come copywriter freelance, sempre affamato di collaborazioni. Già durante la telefonata avvenuta giorni prima, Franco si era dimostrato gentilissimo e disponibile: due tratti “umani” in via di estinzione nell'imbarbarito mondo della comunicazione. Gentilezza e affabilità puntualmente confermate anche dal vivo. Franco, che è fotografo e pubblicitario di lunga esperienza, è anche buon narratore così la chiacchierata s'è prolungata parecchio.
Mi ha raccontato del suo periodo di massima notorietà creativa, negli anni '80, quando scattò le stupende immagini per Superga: uno stile fotografico “alto” che ha contribuito in modo determinante a creare il mito delle scarpe da tennis. Superba campagna frutto del rapporto con un cliente illuminato. Rapporto, purtroppo, conclusosi senza happy end ma con una denuncia di plagio e con la vittoria della causa da parte di Franco.
Guardandomi intorno nell'ufficio ho visto quadri d'arte contemporanea, provocazioni grafiche, mensole colme di libri fotografici e annual pubblicitari introvabili. Anche un po' della sua storia personale nelle foto incorniciate. In una, Gianni Agnelli stringe la mano a un Franco Turcati giovanissimo, carico di macchine fotografiche e con i capelli lunghi (che porta ancora oggi con disinvoltura).
Franco, solo per un breve periodo, ha vissuto a Milano, ma sempre con un naturalissimo distacco dai riti e dai miti della città “da bere”. Infatti, appena ha potuto è tornato sotto la Mole: a lavorare, a vivere, a crescere dei figli. Franco non “sgomita”, come i più fanno, per procurarsi budget e clienti: non è nel suo stile, nella sua indole. Mi sembra una mosca bianca in questo ambiente inquinato da campioni di pressapochismo creativo. Per questo gli auguro ancora una lunghissima entusiasmante storia professionale ;-)
Lo Studio Franco Turcati mi ha gentilmente concesso di utilizzare le immagini inserite nel post.
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