I libri miei sono oggi delle "ristampe" che la solerzia di due Editori, indubbiamente esperti dell'arte loro, hanno distribuito ai librai in veste nuova e pregevole. Anche di ciò volevo intrattenerti. Io devo, "per contratto", subire la pubblicità: ma, credi, sono ben consapevole della mia limitata e modesta posizione, e le iperboli della pur necessaria propaganda non possono addebitarsi al mio conto, già pesante, di "bersaglio della réclame".
E' Carlo Emilio Gadda, il gran Lombardo autore de La cognizione del dolore, che scrive a Bonaventura Tecchi nell'aprile del 1963.
Da: A un amico fraterno Lettere A Bonaventura Tecchi, Garzanti 1984.
Fonte immagine: The Edinburgh Journal of Gadda studies.
Nessun commento:
Posta un commento