martedì 22 febbraio 2011

La pubblicità secondo l'ADCI 2011

Non sono mai stato iscritto all'ADCI e non ne ho mai seguito da vicino le vicende. Le mie vicissitudini professionali mi hanno portato su strade divergenti. In qualche modo però ne ho percepito il lento declino: un progressivo svuotamento di ruolo e di presenza significativa nel mercato della pubblicità.


Un indebolimento di identità e di funzione che si è alimentato con il carburante della crisi economica e del congenito devastante individualismo dei creativi italiani, sempre pronti a muoversi in ordine sparso. Paure, aspettative frustrate e ansie da prestazione hanno fatto il resto. Oggi poi, per molti di noi dentro e fuori le agenzie, la "qualità creativa" è un obiettivo di second'ordine; il primo è la sopravvivenza (ve lo dico per esperienza). Tutto questo ha portato l'ADCI a diventare un club poco dialogante con un ambiente esterno sempre più votato alla conversazione e al digitale. Un club dedito all'autocontemplazione autocelebrativa.

Faccio quindi tanti auguri a tutti i neo-eletti. So che sono uomini (e donne) di buona volontà, aperti e onesti. Non devono far miracoli, solo cambiare decisamente rotta per recuperare identità, autorevolezza, incisività. Per rinnovare la capacità di formare, attrarre giovani talenti e riavvicinare i vecchi saggi fuoriusciti. I modelli (esteri) cui riferirsi non mancano ma forse non sono così necessari.

Con piacere, quindi, posto questo comunicato stampa:


I BLOGGER ALLA CONQUISTA DELLA PUBBLICITA' CLASSICA

Sabato 19 febbraio Massimo Guastini, contro tutti i pronostici, è stato eletto Presidente dell'ADCI Art Directors Club Italiano, l'associazione che raccoglie i migliori creativi della pubblicità e della comunicazione italiana.

Massimo ha vinto anche grazie alla capacità di dialogare in rete con il suo blog http://kttbblog.splinder.com/, accettando critiche e confronto.

Nel suo consiglio siedono altri tre blogger di lungo corso:

Mizio Ratti http://www.mizioblog.com/

Paolo Guglielmoni http://geekadvertising.wordpress.com/

Gianni Lombardi http://scrittorefreelance.blogspot.com/

In questo consiglio l'esperienza Internet 2.0 è ben rappresentata ed è anche una priorità: apertura, trasparenza, rilevanza e consistenza sono i valori del Club, a cui si aggiunge la disponibilità al confronto anche online.

In attesa di riportare online il Blog ufficiale ADCI, l'Art Directors Club Italiano può essere seguito qui

Sito: http://www.adci.it

Pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/adci/114544328578996

Twitter: @adcinews


mercoledì 16 febbraio 2011

Gallery -Bella forza



Vero, divertente, preciso sulla caratteristica di prodotto. E, tra l'altro, nella classifica realizzata da Sands Research ha raggiunto il punteggio più alto tra i commercial del Super Bowl 2011 (in: Neuromarketing).

lunedì 14 febbraio 2011

In pratica -Il giro di boa

Mettici il world wide web e l'ambiente digitale, mettici i consumatori che son cambiati, mettici la crisi economica, mettici la proliferazione dei canali, mettici la conversazione come trainante paradigma di comunicazione... questo è oggi il terreno su cui l'advertising deve ripensare se stessa. Un ripensamento difficile (a volte doloroso nelle conseguenze occupazionali) ma obbligatorio per tornare a fornire strumenti efficaci e risultati che fanno aumentare (se possibile) notorietà e vendite.

In mezzo al guado (o al guano, secondo i casi) i creativi di vecchio stampo (di vecchia stampa) arrancano. Qui non si parla semplicemente di imparare a scrivere anche per il web (un sito o un blog o una fanpage su facebook), o di cesellare idee media neutral da adattare nei diversi contesti. Qui, a ben vedere, ci vuole una testa affatto nuova che pensa in modo diverso, con abilità specifiche che travalicano le usuali competenze art+copy.

Oggi la famiglia creativa è allargata. La coppia classica (art+copy) deve necessariamente avere benefiche frequentazioni extra-coniugali se vuole mettere al mondo creature in grado di crescere e prosperare (facendo prosperare i brand).

Ecco allora due letture interessanti per orientarsi e acquisire consapevolezza dello scenario e delle possibili derive.

Paolo Iabichino che suggerisce un'inversione, un cambio di marcia che è anche un cambio di senso.

Teressa Iezzi che si addentra nella pratica del copywriting, delineando una più aggiornata figura di "idea writer" (in effetti, "idea writer" i copy lo sono sempre stati).

Oltre le formule e le verbalizzazioni, la sostanza è che questo giro di boa è in atto da almeno una decina di anni (grosso modo dal lancio della splendida serie BMW "The Hire", anno 2001). Che far finta di niente pensando che "tutto passa" è come mummificarsi, perché questo tsunami ha definitivamente e per sempre rimescolato le carte.