Dovremmo imparare che in ogni cosa ci sono cose contraddittorie eppure inscindibili, come nel nostro corpo, e nel corpo di una donna che amiamo, dove non puoi distinguere le meraviglie dai difetti.
Allo stesso modo la creatività contiene i vuoti, le incertezze, gli errori, e nello stesso tempo si nutre di tutti quei momenti e quei gesti quotidiani tecnicamente non creativi.
Chi davvero capisce il metabolismo della cosiddetta creatività, i processi che la attraversano, chi davvero comprende che la creatività non è banalmente questione di genio estetico ma di relazione con la vita non avrebbe problemi a concepire l'idea che Tolstoj anni dopo avrebbe certamente voluto aggiungere o togliere o cambiare qualcosa di Guerra e Pace, e così Shakespeare, Caravaggio, chiunque altro così.
Delle grandi opere del passato a me disturba proprio la museificazione, l'immobilizzazione che tanti fanno beatificando la forma statica e rimuovendo la continua spinta dinamica. E' questo bisogno di fissare le cose, il movimento delle cose, il vero ostacolo, il nemico da battere.
Da: Viva tutto! Lorenzo "Jovanotti" Cherubini e Franco Bolelli, Add Editore.
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