Che le produzioni del pensiero creativo avvengano secondo schemi ricorrenti è cosa assodata.
Basti pensare alle costanti creative di Bruno Munari, al lavoro sviluppato da Edward De Bono, all’idea engineering di Mario Pricken e così via.
Gli schemi fondamentali delle pubblicità di qualità, una ricerca i cui risultati sono apparsi in Marketing Science del 1999, non svela niente di assolutamente nuovo ma, questo è certo, si sforza di fornire uno strumento teorico e operativo utile ai professionisti d’agenzia.
Lo studio identifica una tassonomia di 6 schemi creativi fondamentali (con relative varianti) scoperti analizzando centinaia di campagne pubblicitarie award winning (e non). Eccoli:
Schema dell’analogia visiva.
Schema della situazione estrema.
Schema delle conseguenze.
Schema della competizione.
Schema dell’esperienza interattiva (interagente).
Schema dell’alterazione dimensionale.
Visti così, gli schemi sembrano astratte concettualizzazioni, difficili da collocare nella variegata fenomenologia pubblicitaria. Eppure, è vero il contrario. Ogni schema ha un riscontro reale e, quel che più conta, è uno strumento che permette di produrre idee di qualità. La ricerca della qualità è l’obiettivo di questi 6 template, a differenza di altre tecniche di pensiero creativo che puntano sulla quantità delle idee.
Potete scaricare lo studio The fundamental templates of quality ads (pdf) di J. Goldenberg, D. Mazursky e S. Solomon gratuitamente dal sito del Dr. Goldenberg della The Hebrew University of Jerusalem.
Senz’altro da leggere. E da mettere in pratica, se vi va.
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