Lo strumento è conviviale nella misura in cui ognuno può utilizzarlo, senza difficoltà, quando e quanto lo desideri, per scopi determinati da lui stesso. L’uso che ciascuno ne fa non lede l’altrui libertà di fare altrettanto; né occorre un diploma per avere il diritto di servirsene. Tra l’uomo e il mondo, è conduttore di senso, traduttore di intenzionalità.
Ivan Illich (1926-2002) certo non pensava ai blog quando scrisse a proposito degli strumenti conviviali. Forse ho fatto una forzatura… La breve citazione è tratta dalla sua opera fondamentale: La convivialità, recentemente ripubblicata da Boroli Editore, nella traduzione di Maurizio Cucchi. (In inglese: Tools for Conviviality, Harper & Row, New York, 1973)
Due link in rete: altra officina e ivan illich (sito messicano).
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