martedì 17 maggio 2005
Ripuliamo le strade?
Agenzia: Arnold Worldwide.
Oggi sono poche le affissioni che meritano di stare per strada. Gran parte dei poster è fatta male. Non è una questione di gusto o di stile ma di conoscenza dello strumento e del suo linguaggio. Erano più bravi i cartellonisti come Cappiello, Dudovich, Boccasile, Nizzoli, Metlicovitz: avevano ritmo, senso dello spazio e tocco artistico. Oggi c’è la tendenza a riempire ogni centimetro quadrato libero. Le affissioni sono vittime consapevoli dell’ horror vacui e della ridondanza.
Howard Luck Gossage fu nemicissimo dei billboard: li considerava un abuso, un’interruzione, un’imposizione a pedoni e automobilisti. Insomma una bruttura dalla quale non ci si può sottrarre, cambiando semplicemente canale o girando pagina.
In tempi di incertezza economica e di sgradevoli scorciatoie creative (di varia origine) sarebbe meglio tornare a scuola a imparare l’abc. Con umiltà.
Dall’ottimo Outdoor Advertising Association of America si può scaricare il Creative book (pdf) che spiega come costruire un’affissione efficace, addirittura award-winning. Ottima e abbondante anche la Creative Library del sito che contiene migliaia di billboard catalogati in ordine alfabetico (per brand). Da leggere: il librino scritto dal consulente di marketing James N. Maskulka: The brand communication medium of the 21st century (pdf) .
Altri link intressanti sono la pagina di Answers.com dedicata ai billboards e il sito del Billboard Liberation Front che fa subvertising e critica radicale.
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