Giuseppe Granieri ha scritto un'agevole introduzione alla “società digitale”. La società parallela che viene costruendosi attraverso le pratiche sociali rese possibili dalle nuove applicazioni legate a internet.
Più volte durante la lettura ho avuto la sensazione di trovarmi in un mondo ideale: dove tutti hanno accesso alle stesse tecnologie e hanno uguali opportunità e competenze. Non è così, e non lo sarà per molto tempo ancora, purtroppo. Lo scenario che descrive Granieri è da intendersi in una prospettiva di lungo periodo.
Intanto, durante questo cammino possono capitare tante cose: non sempre buone, non necessariamente tendenti ad una democrazia realmente (o virtualmente) partecipata dal basso. Ci vuole tempo perché le pratiche considerate cool si trasformino in partecipazione dei cittadini alla costruzione democratica.
Ci vuole tempo perché la fuffa evapori, e l'information overload si trasformi in quadro di utili, praticabili riferimenti. Gli utilizzatori della rete sono pochi (in termini assoluti), l'adsl e le fibre ottiche hanno costi elevati (almeno qui in Italia): essere cittadini di questa “società digitale” è, pertanto, ancora un privilegio.
Giuseppe Granieri, La società digitale, Laterza, Bari, 2006. (Euro 10)
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