Se dovessi dare dei consigli ad uno a cui viene voglia di scrivere, gli direi: parti dalle interiezioni, che forse sono la parte più negletta della lingua scritta: ah, ahimè, porco cane eccetera, sono la parte più trascurata e invisa alla scuola. Gli direi: parti da un bel “oh perbacco”, da cui poi ne consegue qualcosa; non ogni persona dice “oh perbacco”, e lo si dice in situazioni particolari, con addosso una carica di sorpresa e anche di perbenismo, per cui c’è già tutto un abbozzo di personalità del personaggio parlante, che se avesse detto invece “vacca d’un cane”, io lo avrei già classificato come un rozzo e un banale, con tutto quello che ne consegue, anche un po’ di schifo per una tale greve personalità. Preferisco in genere i tipi che dicono perbacco.
Continuate la lettura dei Consigli a rovescio di Ermanno Cavazzoni nel sito di Griselda.
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