Per ricordare Bob Noorda, copioincollo dall'ottimo sitographics:
Lei è considerato un maestro indiscusso per quello che riguarda il visual design e la progettazione delle corporate identities, soprattutto per la capacità di condensare interi universi aziendali e istituzionali in un logo o in un progetto grafico. Se la sente di rivelare i segreti, le "regole d'oro" per progettare un logo di successo?
Regole... in realtà non ci sono regole. O meglio posso rivelarvi quello che ho imparato e ho messo in pratica in tutti questi anni, frutto dell'esperienza. Un logo deve essere innanzi tutto memorabile e memorizzabile, cioè deve "restare nella mente". Deve essere quindi semplice, intuitivo, diretto e razionale. Tutto questo è possibile solo studiando a lungo e con estrema attenzione i valori sottostanti alla realtà che vogliamo descrivere, quello che sta dietro alla marca, considerarne minuziosamente ogni aspetto. Un logo ben disegnato nasce da un vero studio, da un'analisi estremamente dettagliata. Non occorre cercare per forza la novità, la sorpresa a tutti i costi, l'originalità, l'effetto. Occorre invece trovare l'idea forte che sta dietro a un fatto, a un evento, a una marca, quello che la rende unica e riconoscibile. Prenda il logo che ho ideato per Enel: c'è l'idea del sole, dei raggi radianti, dell'energia, ma di un'energia che è ben piantata in terra, che, come un albero, ha salde radici. Ecco. Questo è progettare il logo: trovare l'idea forte e riprodurla con vigore nel segno, esprimendola in modo che sia riconoscibile.Durante la conferenza ha fatto un'osservazione particolarmente significativa: ha detto che le sue realizzazioni sono state sempre studiate per resistere nel tempo, per durare il più possibile. Ecco: nell'era di Internet, di una comunicazione frenetica, sempre più incalzante, sempre più effimera, è cambiato qualcosa nel design? Occorre per così dire adeguarsi ai tempi rapidi della rete, o piuttosto ha ancora più valore un design pensato per un ciclo di vita duraturo?
Io non ho mai creduto nel design fatto al volo, in chi fa decine e decine di schizzi al giorno, oppure butta là due segni in fretta, uno dietro l'altro e dice: "Grande! Ecco l'idea! Questa sì, questa no, questa ancora sì...." Non è il mio modo di fare design. Un grande design richiede tempo e fatica. Ripeto: una buona idea è frutto di lunghe riflessioni e di uno studio meticoloso del problema. No, decisamente il design pensato per durare, quello progettato e meditato a lungo, quello "pensato bene", rimane, credo, il migliore design.
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