lunedì 18 ottobre 2021

Franco Cerri, Di Jazz in Jazz

 

Franco Cerri CD Di Jazz in Jazz

Franco Cerri CD Di Jazz in Jazz


 

 

 

 

 

 

 

Franco ti voglio bene.

Ti voglio bene perché hai le mani grosse come quelle di mio nonno falegname: a lui eran venute così a forza di lottare con il legno per farlo diventare cassettoni, letti, armadi, parquets.

A te son diventate così a forza di lottare con delle durissime corde d’acciaio per farle suonare, cantare e parlare a noi dei tuoi sogni.

Come non volerti bene per la tua musica: io non so come classificarla, ma posso dire di gustarla come sottofondo discreto a tante mie ore e, non appena a lei mi dedico, so che l’ho subito vicina in momenti importanti di riflessione sulla speranza di un vivere diverso, dolce e gentile, fatto di colloqui con gli altri, e non delle solite nostre prevaricazioni quotidiane.

Franco, non sai quanto ammiri il tuo passo da fenicottero rosa lungo l’asfalto grigio di corso Venezia, e i tuoi saluti, sempre con stretta di mano, a chiunque tu vada incontrando e possa aver conosciuto anche una volta sola, e molto superficialmente.

Tu Franco, sai quanto siamo fragili e solo di assaggio, per corso Venezia e su questa sporca terra, e allora tratti tutti bene, rispettandoci, salutandoci con un sorriso, facendoci sentire importanti. Franco: sei bislungo e magro, ed hai un viso strano, per non parlare degli occhiali tondi e d’oro che però non ti sono sufficienti a nascondere il tuo guardare leggero che sa farsi, improvvisamente, profondo: per poi tornare leggero e salire, salire su, fino allo scherzo, di solito molto, molto profondo.

Grandi cose le tue indignazioni, sincere e violente: tu non vuoi ammettere i furbi, gli arroganti e i politicanti, i traditori d’ideali ed i venditori di pelli d’orsi mai catturati.

Grande è anche la tua rassegnazione ai tempi che ci tocca vivere, e forte la tua nostalgia d’altri tempi quando, forse, tutti eran più veri, perché costretti dall’indigenza e dalla povertà, e non si affogavano, in bignè alla crema, i valori e la solidarietà.

A queste tue violenze ed a queste tue tristezze va la mia più profonda invidia: non sono capace d’imitarti fino in fondo. Franco amo in te l’esempio morale e la barzelletta stupida, i convenevoli telefonici che non finiscono mai e l’instancabile lavoro per insegnare una passione chiamata jazz. Amo in te la ritrosia, e l’amore per il purè, l’aver fatto pubblicità senza vender l’anima, e la generosità di chi non s’aspetta dei grazie.

Franco, vuoi fuggire con me?


Gigi Barcella



Se fuggo con Gigi Barcella, è ovvio che vieni anche tu, caro Massimo Ferrandi, art director del mio disco. (F.C.)


Franco Cerri di Jazz in Jazz 1945 – 1990 Dire FO 501 CD


Gigi Barcella, copywriter. Massimo Ferrandi, art director.

 

Franco Cerri CD Di Jazz in Jazz

 

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