Da Specchio del 16 ottobre 2004, un articolo dal titolo Alla ricerca della follia perduta, di Sara Ricotta Voza, estrapolo l’intervento del prof. Umberto Galimberti. Per Galimberti ci sono due tipi di follia: quella che deroga alle regole della ragione. E quella originaria che definisce “il sacro dentro di noi” e che alimenta la creatività. “Non c’è romanzo, non c’è opera d’arte, non c’è nulla di veramente creativo che non attinga alla dimensione sacrale. Ma per attingere a questa dimensione senza esserne inghiottiti ci vogliono due condizioni: un io fortissimo, e regole ferree. I creativi hanno regole che i bancari, al confronto, sono degli svagati.”
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