lunedì 27 febbraio 2006

Storie -Addio a Stephen King

Stephen King è morto il 16 febbraio. E’ stato uno dei padri fondatori dell’account planning. Da sempre in JWT, aveva dato un forte impulso teorico alla disciplina con il testo fondamentale What is a brand (JWT, 1970). Come riporta Marco Vecchia, citandolo in Hapù (ed. Lupetti), il lavoro di King si sviluppò intorno a questa semplice verità:

La gente sceglie le proprie marche come sceglie gli amici. Noi non scegliamo gli amici per le loro particolari abilità o per i loro attributi fisici (anche se pure questi sono importanti), ma semplicemente perché ci piacciono in quanto persone. Scegliamo le persone nel loro complesso, non come un elenco di vizi e virtù.

Ho appreso la notizia da Planning above and beyond e da Planning blog, dove è postato un bel ricordo scritto da Jeremy Bullmore. Nel sito apg un ricordo di Merry Baskin.

venerdì 24 febbraio 2006

Segno o son desto? -Il gesto di Prodi



Quello che mi ha colpito (esagero) nell’affissione di Romano Prodi non è il consunto concept della serietà né che la serietà sia simbolicamente di colore giallo quanto il gesto che il leader dell’Ulivo fa.

Mentre gli altri uomini politici nei manifesti sono fissi impalati, freddati dallo shooting fotografico (to shoot: sparare), con i faccioni più o meno sorridenti in primo piano, Prodi fa un gesto eloquente: allunga il braccio sinistro, la mano aperta levata come a dire: Fermati Berlusconi! Adesso ci sono io. Adesso l’Italia può ripartire.

Un gesto pacato ma deciso, serio, apparentemente naturale: educato e per questo rassicurante. Un gesto emblematico per usare una nomenclatura della cinesica.

Mi domando se questo gesto basterà a vincere, in primis, la battaglia della comunicazione.

giovedì 23 febbraio 2006

Creatività e dintorni -22

Disegno di Frank Dickens.


L’orso buco era nato a Milano ed era triste perché soffriva di buchi. Un giorno ne aveva uno grosso sulla pancia, un altro giorno ne aveva uno piccolo sulla spalla o uno grosso proprio in un piede.

Da: L’orso buco, Giovanni Gandini, Marcos Y Marcos, 1989

L’indispensabile Giovanni Gandini è morto il 17 febbraio. 77 anni trascorsi tra favole, iniziative editoriali e fumetti come Linus. Ho raccolto alcune pagine per ricordarlo: quella di SocialDesignZine, un articolo di Ferruccio Alessandri e un’intervista di Michele Weiss su Infinite Storie. All’intervistatore che gli chiede consigli di scrittura, Gandini risponde:

Ahimè, come potrei dare consigli? Ogni volta che devo scrivere una cosa me ne viene in mente un'altra. Allora mi fermo, e do da mangiare a un passero. Però alla fine ho sempre consegnato il compito prima della campana (un secondo prima).

Da leggere -Letti e approvati



Collage realizzato usando il programma di gestione immagini Picasa, scaricato gratuitamente da Google.

mercoledì 22 febbraio 2006

In teoria -How advertising works

I recenti sviluppi delle neuroscienze hanno aperto nuovi orizzonti nella ricerca sull’efficacia della pubblicità. Vi segnalo due lavori:

A new model for measuring advertising effectiveness (pdf), di Bruce F. Hall, apparso nel Journal of Advertising Research, Marzo-Aprile 2002. L’autore propone un modello di funzionamento basato su tre fasi: percezione-esperienza-ricordo.

How to capture the heart? Reviewing 20 years of emotion measurement in advertising (doc), di Karolien Poels e Siegfried Dewitte. Uno studio (piuttosto specialistico, invero) che si concentra sulle emozioni come elementi primari costituenti la base del pensiero razionale e del comportamento.

Buone letture per il prossimo weekend.

martedì 21 febbraio 2006

Storie -Esselunga, molto lunga



Difficile comunicare bene nel mercato della grande distribuzione organizzata. Difficile fare una comunicazione strategicamente efficace, gradevole nell’esecuzione, coerente, consistente e duratura nel tempo. Difficile ma non impossibile. Esselunga c’è riuscita, grazie anche al lavoro dell’agenzia Armando Testa.

La campagna, nata nel 1995, ruota intorno al concept della qualità: topos pubblicitario che però riesce ancora a sorprendere attraverso un provocatorio uso della metafora visiva. Visitate la galleria delle campagne nel sito Esselunga.

Un divertente corollario di cloni e parodie nel blog sprawl.

lunedì 20 febbraio 2006

Branding -Segni olimpici

Le Olimpiadi come macchina per produrre segni, come territorio ad altissima intensità di branding. Tutti gli eventi sportivi diventano eventi comunicativi grazie alla copertura mediatica. Tutto si concentra in pochi giorni di esposizione, tutto si brucia in un intervallo breve come un flight pubblicitario.

Un’abnorme produzione segnica: dal logo alle mascottes e all’iper marchiatura della città e delle persone coinvolte, dal micro merchandising alla mega celebrazione architettonica, dalla ridefinizione dei percorsi stradali con la creazione di una corsia preferenziale olimpica agli innumerevoli eventi di contorno. Torino olimpica si sovrappone alla Torino di sempre: in coda per il tradizionale Bicerin, in coda al The Olympic Store.

Quello che traspare in quest’orgia olimpica è proprio l’imminente oblio finale: è, per me, la cronaca di una morte annunciata del segno: la prossima museificazione della semiosfera olimpica. Perché, allora, non aprire un Museo Olimpico Torino 2006 accanto al famoso Museo Egizio?

In rete ho trovato:
un articolo del Sun Sentinel che descrive il destino delle mascottes olimpiche (link grazie a adblog) e un paio di musei dei segni olimpici: adlaver e un memorabilia per appassionati collezionisti.

lunedì 13 febbraio 2006

Votantonio Votantonio Votantonio: the winner is...

Battle of ad blogs 2006 organizzata da adland finalmente e ufficialmente ha annunciato i vincitori. Creative Classics strappa un’onorevolissima terz’ultima posizione: wow! L’altro blog italiano partecipante, l’ottimo Adverblog di Martina Zavagno (che conosce bene l’inglese al contrario di me) ha vinto nella categoria Best Ad Commentary not from the United States: complimenti! Grazie ancora a tutti! Complimenti infine alla crew di adland per l’idea e l’impegno: bravi!

venerdì 10 febbraio 2006

Gallery -30 x 2005

Sono le 30 foto più belle del 2005 selezionate da la Repubblica. Guardare e votare.

Votantonio Votantonio Votantonio: brogli e ringraziamenti

Da adland apprendo che, molto probabilmente, ci sono stati i soliti furbetti che hanno usato software (a me incomprensibili) per votare più e più volte dallo stesso IP.
Caspita: qualcuno ha preso Battle of the ad blogs 2006 molto sul serio, replicando on line il malcostume di certe competizioni elettorali reali.
L’attività di spoglio e verifica sarà, quindi, un poco più lunga del previsto: domenica saranno annunciati i vincitori. Siccome Creative Classics non sarà tra questi e siccome domenica sarò con la testa e il corpo altrove, desidero ringraziare ora quanti hanno dato voto di preferenza al blog, ripagandomi dell’impegno e del tempo che gli ho dedicato in quasi un anno e mezzo di vita. Ad aficionados e parenti tutti il mio sentitissimo grazie!

Storie -Dopo 30 anni Radio Popolare è al bando

Radio Popolare di Milano compie 30 anni e festeggia lo straordinario traguardo con un concorso grafico per la creazione di un simbolo. Segnalo l’iniziativa un po’ in ritardo, lo so; ma, per fortuna, c’è un lungo weekend prima della consegna: il 15 febbraio. Leggete il bando di concorso e mettetevi subito a lavorare. Vinca il migliore.

giovedì 9 febbraio 2006

Un anno di immagini che parlano




Immagini di un anno che è passato: la selezione è del Photo Annual 2005 PDN, suddivisa per categorie.

Vi consiglio anche di guardare le bellissime gallerie (senza tempo) di Musarium e infine, su segnalazione del blogger turco Baris Erkol, guardate The year in pictures 2005 di Msnbc.


Da Photo Annual 2005 PDN:
foto reportage: Daniel Aguilar/Reuters; foto annuncio The Guardian: James Day .

martedì 7 febbraio 2006

Come fare un commercial da Super Bowl (caso mai qualcuno ve lo chiedesse)

Basta seguire le Ten rules to make ads magical, raccolte da Bruce Horovitz di USA TODAY. L’impavido articolista ha sentito il parere di 14 mostri sacri della pubblicità americana: Jeff Goodby, Kathy Delaney, Phil Dusenberry, Steve Hayden, J. Melvin Muse, Linda Kaplan Thaler, David Lubars, Cliff Freeman, Bob Kuperman, Nina DiSesa, Jerry Della Femina, Richard Kirshenbaum, Steve Conner, Alex Bogusky.

I commercial del Super Bowl si distinguono per la grandiosità dei budget a disposizione (un po' meno per la brillantezza delle idee). Sono produzioni in stile hollywoodiano pensate soprattutto per far colpo e intrattenere i milioni di spettatori incollati alla tv per la finale. Sull’efficacia poi bisognerebbe aprire un altro capitolo: se vi interessa potete leggere l’articolo Super Bowl advertising: What really works? (anno 1996) che trovate nell’ottimo sito di Quirk’s Magazine Research Review. Per vedere i commercial, catalogati per annate, navigate in Super Bowl Ads. Americanate, si diceva una volta.

lunedì 6 febbraio 2006

Votantonio Votantonio Votantonio: un appello (accorato)

Ultimissime dal fronte ad-land. Dalla cruentissima Battle of Ad blogs 2006, il nostro beneamato Creative Classics sta uscendo con le ossa rotte. Occupa la penultima posizione nel ranking: nel momento in cui scrivo ha 55 preferenze, pari all’ 1.56%. Tra l’altro quelli di ad-land sono attentissimi e fiscalissimi nello screening dei voti: impossibile fare i furbetti (peccato)!

Prima che mi prenda lo sconforto e che la speranza già rantolante muoia (proverbialmente) da buona ultima, mi permetto di invitarvi al voto con una serie di slogan creati allo scopo. Mi permetto altresì un suggerimento: stampateli e appendeteli dovunque vi sia un computer collegato a internet. Abbiate il necessario scrupolo di scegliere lo slogan più adatto al target, in modo da non offendere la sensibilità politica del singolo.

Mancano solo 4 giorni alla chiusura del contest: votate e fate votare Creative Classics!


Berlusconiano

Più Mastrota per tutti. Vota CC!


Prodiano

L’unione fa blog. Vota CC!


Leghista

CC, il blog che ce l’ha duro!


Fascista

Credere, obbedire, votare CC!


Azegliociampiano

Italiano vota tricolore, vota CC!


Rifondazionista

Vota Creative Comunist!


Mastelliano

La coalizione passa da qui, vota CC!


Kinder

Più sostanza meno fuffa. Dai a tuo figlio più CC!

sabato 4 febbraio 2006

venerdì 3 febbraio 2006

La buona pubblicità si riconosce dal bollino?

Vi segnalo un’iniziativa della rivista Nigrizia e della Banca Etica: il marchio per identificare la Pubblicità Etica. Nato da un’esigenza editoriale interna, il progetto potrebbe estendersi ad altre riviste ed editori. Il condizionale è d’obbligo perché in materia di etica il sistema pubblicitario (agenzie, clienti, concessionarie, editori/mezzi) pur aderendo ai princìpi sovente tollera comportamenti divergenti.

Il decalogo di Nigrizia va ad aggiungersi agli altri strumenti vigenti in materia di disciplina della comunicazione pubblicitaria (vedi IAP e Leggi dello Stato). Il corpus, insomma, c’è ed è congruo.

Come creativo pubblicitario mi rammarico del fatto che sia ancora una volta “qualcun altro” a chiedere maggiore sensibilità etica e rispetto per le persone. Credo invece che questa sensibilità possa essere “insegnata” nelle scuole di pubblicità ma possa anche entrare a far parte della “cultura” delle agenzie, spesso, troppo impegnate nel durissimo business quotidiano.



Chissà perché mi vengono in mente le campagne realizzate da Bill Bernbach (nel periodo aureo della DDB) o da Scali McCabe Sloves. Erano comunicazioni rilevanti, argute, caratterizzate da una grafica rigorosa e da una certa dose di humor. Messaggi aperti e rispettosi dell’intelligenza altrui. Straordinari esempi di pubblicità etica.

mercoledì 1 febbraio 2006

Pubblicità da mungere




Portatevi un bel secchio e un comodo seggiolino di legno di pino: nel Museo Mucca (Mumu) c’è una sezione che s’intitola Mucca Pubblicità. Vi troverete annunci che vanno dai primi del ‘900 fino ai giorni nostri: assoluta protagonista la mucca, pazza e non.